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"L'educazione ambientale contribuisce a ricostruire il senso di identità e le radici di appartenenza, dei singoli e dei

gruppi, a sviluppare il senso civico e di responsabilità verso la res publica, a diffondere la cultura della

partecipazione e della cura per la qualità del proprio ambiente, creando anche un rapporto affettivo tra le persone, la comunità ed il territorio".

 

(Carta dei Principi di Fiuggi, .art. 7)

 
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Il parco di Poggio La Croce è stata, fin dall'inizio, valorizzato come "spazio di comunità": laboratorio di conoscenza partecipata dell'ambiente e della storia del territorio chiantigiano; laboratorio per il coinvolgimento dei residenti nelle azioni per la sua tutela e valorizzazione in una prospettiva di sensibilizzazione ai temi dello sviluppo sostenibile.

Dal 1998, in qualità di centro di attività all'aperto del C.I.A.F - Chianti, un progetto cofinanziato da Ammininistrazioni Comunali e Regione Toscana nell'ambito della L.R. 32/2002 , è infatti sede di laboratori, manifestazioni, eventi in continuità pluriennale rivolti innanzitutto alla comunità chiantigiana, che, attraverso le attività del C.I.A.F., ha partecipato in maniera concreta alla progettazione del parco e delle sue offerte.

Solo per fare alcuni esempi:  l' area di archeologia sperimentale, adiacente l'area archeologia, è il risultato dei laboratori di animazione antropologica rivolti ai bambini e ai ragazzi (Progetto OMINIDI); le iniziative rivolte agli anziani e alle associazioni del territorio hanno concorso alle attività di ricerca svolte dagli addetti ai lavori; la disponibilità di artigiani e produttori locali ha contribuito a far rivivere attività quotidiane ed artigianali del passato.

In questi processi di coivolgimento della comunità residente, il parco esprime anche una forte valenza interculturale, rappresentando un luogo privilegiato per realizzare esperienze di accoglienza di gruppi di bambini stranieri (Malawi; Cernobyl; ecc.), con una offerta educativa qualificata e di concreta relazione con i bambini residenti nell'ambito di soggiorni estivi ad hoc; e per sollecitare il dialogo tra residenti storici e famiglie straniere di recente arrivo (Culture), attraverso, ad esempio, attività di riscoperta dei saperi artigianali locali in una prospettiva di incontro/confronto con tradizioni di altri paesi.